Monsignor Moretti ha trascorso gli ultimi 19 anni della sua lunga esistenza a Meina, nella casa dei suoi genitori; al suo arrivo la casa non è stata ristrutturata ma riorganizzata per dare spazio a tutti i suoi libri ed alle sue carte; è rimasta come era, riscaldata a legna con l'essenziale, Monsignor Moretti viveva come un contadino.
Parlare di Monsignore, ricordare la sua figura è parlare della "sua" Casa di Riposo che ha seguito con amore e con passione; ha partecipato attivamente alla stesura del progetto dell'ala nuova ed alla ristrutturazione della vecchia sede; ha benedetto la posa della prima pietra controllato il procedere dei lavori, discusso di come posizionare la Cappella del Santissimo, di come si sarebbero dovuti collocare i servizi,; partecipava attivamente, come Presidente Onorario, a tutti i Consigli di Amministrazione dispensando consigli e spesso i consigli erano ordini. Ha inaugurato la nuova struttura una volta ultimati i lavori; tutti i giorni; con qualunque tempo, veniva a celebrare l'Eucarestia per i suoi ospiti, per festeggiare i suoi onomastici e i suoi compleanni faceva portare dolci per tutti, ospiti, dipendenti e volontari, ricordo questi due fatti per manifestare il suo essere prima di tutto Pastore e poi Padre. Si è prodigato come nessuno al sostegno finanziario della Casa, contribuendo direttamente e cercando presso i Meniesi e gli amici abbienti i contributi che hanno reso possibile lo sviluppo dell'istituto così come è oggi; non negava anche piccoli contributi: a Meina Monsignore dava, dava a tutti, non sta a me ricordare, ma molti Meniesi, e non solo, lo sanno. Ha sistemato a sue spese un alloggio per una persona non abbiente, ha distribuito elemosina a chi chiedeva informandosi sempre sullo stato reale di necessità. Un padre affettuoso ma non accondiscendente; in paese lo vedevamo tutti i giorni, faceva un po' di spesa e salutava tutti, vedeva poco ma ci riconosceva dalla voce.
Ed infine come non ricordare l'entusiasmo che ha avuto negli ultimi anni nel sostenere e nel partecipare alla vita del Ristoro Primavera, l'ex circolo gestito dall'Associazione Genitori Bambini Down e dai ragazzi stessi. Ha partecipato all'inaugurazione e a tutte le feste, da buongustaio amava mangiare bene e in compagnia, non perdeva l'occasione, (l'incontro con la Madre generale, qualche sacerdote in visita, un momento da festeggiare insieme) per pranzare al Ristoro. Ci aveva dato appuntamento per il 95° compleanno ma ci ha lasciato prima. Grazie Monsignore per tutto quello che ha fatto per noi e per tutta la comunità meinese, tutti sentiremo la sua mancanza.
Aldo Rho